Comunicato stampa sui privilegi della chiesa cattolica

indignatiCOMUNICATO STAMPA
Ancona, 17 Ottobre 2011

Oggetto: Gli indignati atei e agnostici contro i perduranti ed immotivati privilegi della Chiesa Cattolica.

Preso atto della gravità dell’attuale crisi economica e lavorativa, del suo prolungarsi ed aggravarsi, Il Circolo UAAR di Ancona e Osimo, Unione Atei e Agnostici Razionalisti, denuncia la mancanza di volontà da parte del parlamento italiano e della quasi totalità dei politici, di ridurre gli enormi contributi e privilegi che lo Stato assicura ogni anno alla Chiesa Cattolica.

Tutti parlano di ridurre gli sprechi, molti suggeriscono di sforbiciare i costi della casta o di abolire gli enti locali più piccoli ritenendoli inutili, gli anonimi “indignati“ italiani stanno manifestando un po’ ovunque contro l’intoccabilità delle banche.

Eppure, guardando nella giusta direzione, si possono trovare larghe sacche di esenzione che rasentano l’evasione; su buona parte del proprio gigantesco patrimonio immobiliare la Chiesa non paga l’ICI, gli immobili vengono dichiarati adibiti ad attività di culto o ad “usi meritevoli” o “non esclusivamente commerciali”. In ballo ci sono imposte tra i 400 e i 700 milioni di euro.
In molte di queste strutture hanno sede attività commerciali in concorrenza con enti pubblici e privati, ma al loro interno ospitano opportunamente altre attività per le quali invece è prevista l’esenzione. E l’esenzione si estende a tutto l’immobile.

Il patrimonio immobiliare della Santa Sede rappresenta il 20% dell’intero patrimonio immobiliare italiano (supera il 25% a Roma), tra questi 8779 strutture scolastiche, 4712 centri sanitari, 26.300 strutture ecclesiastiche (istituti di suore, parrocchie, case “generalizie” che funzionano anche come strutture alberghiere); gli enti ecclesiastici operanti nei settori dell’istruzione e della sanità hanno diritto ad uno sgravio del 50% dell’imposta sul reddito delle società (Ires), un risparmio stimato in quasi un miliardo di euro.

Le scelte inespresse, dell’8×1000 dell’IRPEF, ovvero di chi non firma, che ora vengono destinate al 90% alla Chiesa e il restante alle altre confessioni religiose, se lo Stato le avocasse a se frutterebbero circa 600 milioni di euro.

Dirottare all’edilizia scolastica gli Oneri di urbanizzazione secondaria, che attualmente i Comuni regalano alle Diocesi per la manutenzione degli edifici religiosi, eviterebbe l’esodo di iscrizioni dalla scuola pubblica alle scuole private, che peraltro lo Stato sovvenziona con altri onerosi esborsi.
Tutti noi contribuenti dobbiamo pagare l’aumento dell’IVA, subire tagli della spesa all’istruzione e ad altri servizi pubblici di vitale importanza: è necessario applicare la stessa stretta fiscale anche alla Chiesa Cattolica italiana che non può sfuggire ai costi della crisi, né all’azzeramento di iniqui e immotivati privilegi.

Almeno questo è quello che si augurano gli indignati Atei ed Agnostici di Ancona e di Osimo.

Roberto Giorgetti
Coordinatore del Circolo Uaar di Ancona

Giorgio Gioacchini
Delegato Uaar di Osimo

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