Lettera al sindaco di Ostra Vetere dopo l’ordinanza sui crocefissi nelle scuole

Scrocifiggiamo l'ItaliaRiportiamo la lettera che il nostro coordinatore Dante Svarca ha inviato al Sindaco di Ostra Vetere (Ancona) Massimo Bello, in seguito all’ordinanza che prevede 500 euro di multa a chi toglie il crocifisso nelle aule scolastiche. L’ordinanza dispone inoltre che che il crocifisso venga conservato ”a tutti i costi, in tutti gli uffici e scuole della città, provvedendo a dotarne gli ambienti pubblici che ne sono sprovvisti” (ANSA).

Ancona, 23.11.2009

Al Sig. Sindaco
Massimo Bello
OSTRA VETERE (AN)

Oggetto: ordinanza n. 11 del 6.11.2009 sulla esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche.

Desidero rappresentarLe il punto di vista del circolo UAAR della provincia di Ancona sulla questione del crocefisso nelle scuole pubbliche italiane e, in particolare, sulla ordinanza da Lei emessa a seguito del pronunciamento della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.

In primo luogo riteniamo doveroso farle presente che, assumendo l’incarico di Sindaco, Lei ha acquisito la veste di amministratore di tutti i cittadini di Ostra Vetere: credenti nella religione cattolica, credenti in altre religioni e non credenti.

In tale veste è Suo compito tutelare tutti i suoi cittadini in egual misura e con lo stesso impegno. Allo stesso tempo è Suo compito rispettare e far rispettare tutte le leggi dello Stato italiano, in primo luogo la Costituzione, nonché le sentenze di ogni magistratura legittimamente operante sul territorio italiano.

Non vi è dubbio che Corte Europea dei Diritti dell’Uomo è legittimata dai trattati internazionali, firmati anche dallo Stato italiano, a intervenire nelle vicende italiane. La Sua ordinanza, invece, ha inequivocabilmente il significato di respingere la sentenza della Corte Europea. Le domando con quale diritto Lei può compiere un atto simile, atto che non può compiere neanche il Governo italiano il quale, infatti, si limitato a criticare la sentenza e a proporre ricorso.

Noi riteniamo che il Suo comportamento, oltre che illegittimo, sia anche diseducativo, poiché induce le persone, specie i giovani, a non avere fiducia nella magistratura e a disattendere e leggi dello Stato.

Nel merito riteniamo, invece, che la sentenza della Corte Europea sia corretta poiché la presenza dei crocifissi nelle aule scolastiche costituisce “una violazione della libertà dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni” oltre ad una violazione alla “libertà di religione degli alunni”. Si tratta, in sostanza, di una sentenza che ripristina la giustizia e non rafforza il privilegio della chiesa cattolica sulle altre religioni concedendo pari dignità anche ai non credenti.

In ogni società il presupposto essenziale del pluralismo democratico è il riconoscimento del diritto di libertà religiosa. Quest’ultimo non è solo il diritto di credere alla religione che si preferisce (o di non credere ad alcuna religione) o di professare la propria religione, cioè di svolgere tutte le attività lecite attraverso le quali manifestare le proprie convinzioni, ma è anche e soprattutto il diritto di avere pari opportunità per professare la propria religione o per non professarne alcuna. Cioè ogni cittadino deve ricevere dallo Stato, in questo caso da Lei, lo stesso trattamento riservato ai fedeli di tutte le altre religioni o di tutte le varie convinzioni filosofiche.

Sig. Sindaco, noi riteniamo che Lei si sia lasciato strumentalizzare a beneficio dei cittadini di religione cattolica e a scapito di tutti gli altri. La invitiamo al rispetto del ruolo istituzionale che riveste, che deve porsi equidistante da tutti, favorendo la vera libertà religiosa che tiene conto della laicità dello Stato e di tutte le istituzioni pubbliche. E, per favore, non equipari il crocefisso ad un arredo scolastico!

IL COORDINATORE
Dott. Dante Svarca

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